Bellezza in Giappone: Gli Standard Di Bellezza Giapponesi
Bellezza Giapponese // Evoluzione Dell’Estetica in Giappone
Gli standard di bellezza giapponesi si sono evoluti in modo unico nel corso della storia, combinando valori culturali tradizionali e influenze moderne.
Per prima cosa, però, impariamo un paio di parole nuove legate all’argomento di oggi:
“Bello” in giapponese è 美しい / 綺麗 (utsukushi うつくしい / kirei きれい)
Una persona bella in giapponese è 美人 (bijin びじん)
Scopriamo allora come si sono evoluti gli standard di bellezza in Giappone negli anni.
Andiamo indietro nel tempo e ripercorriamo l’evoluzione dei canoni estetici e le tendenze del trucco del passato.
Bellezza in Giappone | Periodo Jomon
Bellezza in Giappone | Periodo Yayoi
Bellezza in Giappone | Periodo Asuka e Nara
Bellezza in Giappone | Periodo Heinan
Bellezza in Giappone | Periodo Kamakura
Bellezza in Giappone | Periodo Edo
Bellezza in Giappone | Periodo Meiji e Taisho
Bellezza in Giappone | Periodo Showa
Bellezza in Giappone | Periodo Heisei e Reiwa
Bellezza in Giappone | Lati Tossici Degli Standard di Bellezza Giapponesi
Bellezza in Giappone | Domande Frequenti
Periodo Jomon (circa 16,000 – 850 a.C.)
Il popolo Jomon aveva caratteristiche del viso ben distinte, come zigomi alti, nasi larghi e occhi grandi.
In questo periodo, i trucchi che andavo di più erano decorazioni del viso con argilla, nonché decorazioni per i capelli realizzate con conchiglie.
Ma lo scopo del trucco era diverso da quello odierno.
Il trucco per il popolo Jomon era un amuleto per allontanare gli spiriti maligni e le calamità.
Inoltre, ci si dipingeva il viso e il corpo con vernice rossa come simbolo di potere.
Periodo Yayoi (circa X – III a.C.)
I volti del popolo Yayoi erano molto diversi da quelli del popolo Jomon.
Avevano nasi piatti, labbra sottili e una forma del viso allungata.
Durante il periodo Yayoi ci fu un afflusso di persone dalla penisola coreana e dalla Cina verso il Giappone, che cambiò notevolmente le caratteristiche fisiche.
Quando gli Yayoi presero il potere e conquistarono il territorio, si considerarono superiori agli Jomon.
Per questo, i volti del popolo Jomon venivano considerati barbari mentre quelli Yayoi erano eleganti e belli.
Periodo Asuka (592 – 710) e Nara (710 – 794)
I canoni di bellezza in questo periodo consistevano nell’essere paffuti, con occhi a mandorla, sopracciglia folte e bocca piccola.
La prima cipria (おしろい oshiroi) e il primo rossetto (口紅 kuchibeni) furono portati dalla dinastia Sui.
È in questo periodo che nasce la concezione di bellezza associata alla pelle bianca e labbra rosse, che continua ancora oggi.
Poiché c’era una grande influenza della cultura cinese nella società, il trucco Tang che prevedeva di dipingere fiori e stelle colorate sulla fronte e sulla bocca divenne popolare.
Fu durante i periodi Asuka e Nara che il trucco iniziò a essere usato per apparire più attraenti, proprio come si fa oggi.
Il trucco era anche uno strumento per indicare l’appartenenza a un certo status sociale.
Periodo Heinan (794 – 1185)
Le donne che si toglievano tutte le sopracciglia e le dipingevano con inchiostro nero erano considerate bellissime.
Il che è sorprendente perché attualmente la rasatura delle sopracciglia è vista come una caratteristica distintiva delle gang.
Altri standard di bellezza dell’epoca erano: i denti tinti di nero (お歯黒 ohaguro), la pelle bianca e i lunghi capelli neri.
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Periodo Kamakura (1185 – 1333)
In questo periodo, con il dominio dei samurai, l’abbigliamento femminile passò da elegante a “sportivo” e si iniziò a prediligere un trucco leggero.
Fino al periodo Heian, abitudini igieniche quotidiane, come lavarsi e pettinarsi, venivano fatte poche volte all’anno.
Ma in questo periodo aumentarono a circa una volta ogni cinque giorni.
Questo cambiamento ha portato un nuovo trend secondo cui una pelle bianca e pulita era considerata più bella di una pelle bianca ricoperta di cipria.
Periodo Edo (1603 – 1868)
Dopo la fine del periodo Kamakura, il trucco si diffuse anche tra le masse.
Ciò significa che le donne di varie classi sociali iniziarono ad ispirarsi a Nishiki-e (錦絵 にしきえ), una specie di guida per il trucco.
Lo standard di bellezza nel periodo Edo era la pelle bianca, la bocca piccola e, unico nel suo genere, il Fuji-bitai (富士額 ふじびたい), che si riferisce alla forma dell’attaccatura dei capelli come il monte Fuji.
Le donne nell’Ukiyo-e (浮世絵:うきよえ) erano ritratti di donne ideali dell’epoca.
Periodo Meiji (1868 – 1922) e Taisho (1912 – 1926)
Ci dirigiamo ora verso tempi più moderni…
Nel XIX secolo, il governo Meiji cercò di adottare le culture europee per promuovere la modernizzazione.
Essendo l’influenza dall’Occidente molto forte, un viso simile a quello dei caucasici era considerato bello.
Le caratteristiche caucasiche, come i capelli biondi o castani, gli occhi grandi o azzurri, le labbra sottili, il naso all’insù, erano ammirate dalle donne giapponesi.
Periodo Showa (1926–1989)
Nel dopoguerra, i cosmetici hanno iniziato ad apparire sempre di più nei mass media.
Gli standard di bellezza erano quasi gli stessi di oggi: pelle bianca, occhi grandi con palpebra doppia e una figura formosa ma esile.
Sorprendentemente, negli anni ’70 e ’80 il trend della pelle abbronzata divenne molto in voga.
Ma con l’arrivo del buco dell’ozono, l’esposizione ai raggi UV è diventato un problema sempre crescente e la pelle bianca è tornata ad essere il canone di bellezza per eccellenza.
Periodo Heisei (1989–2019) e Reiwa (2019 – Oggi)
Gli standard di bellezza in questi periodi sono gli stessi del periodo Showa.
Tuttavia, moda e trucco sono cambiati.
Dalla fine degli anni ’90, è entrato in voga il Gyaru (ギャル).
Grazie alla grande popolarità della cantante Namie Amuro, il Gyaru è diventato sempre più famoso.
Avendo lei i capelli castani, molte donne iniziarono a sperimentare nuovi colori di capelli oltre al classico nero.
Gyaru ha diverse varianti, ma tutte completamente opposte al classico standard del trucco naturale su pelle bianca.
Ad esempio, tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, nacque uno stile di gyaru chiamato Ganguro (ガングロ che significa letteralmente super nero).
Si trattava di pelle abbronzata con capelli biondi, come mostra l’immagine qui riportata.
Sebbene la maggior parte delle donne giapponesi segua i normali standard di bellezza, esistono anche alcune tendenze controcorrente come la gyaru, che vengono usate per esprimere se stessi senza conformarsi ai canoni tradizionali.
Il Gyaru esiste ancora, ma ha perso popolarità rispetto al passato e il trucco naturale rimane oggi il più in voga.
Anche le attrici e le modelle si truccano in modo naturale e hanno una pelle bianca, palpebre doppie e figure esili.
Lati Tossici Degli Standard di Bellezza Giapponesi
Spesso accade che i rigidi standard di bellezza mettano sotto pressione le donne giapponesi che, in alcuni casi, rischiano di perdere fiducia in se stesse.
Puri-Kura & Kakou-Apuri
Puri-Kura (プリクラ abbreviazione di Print Club プリント倶楽部) è una macchinetta per le foto che si trova nelle sale giochi e centri commerciali.
Dopo aver scattato più foto, si possono inserire testo o alcuni effetti e filtri sui volti.
Il Puri-Kura è un’attività molto diffusa, soprattutto tra le ragazze giapponesi delle scuole superiori.
Allo stesso modo, Kakou-Apuri (加工アプリ l’app che permette di applicare filtri alle foto) si è sviluppata al punto che non è facile capire se la foto è stata modificata o meno.
Può sembrare un semplice gioco, ma si è arrivati a un punto per cui spesso le ragazze si sentono insicure del loro viso naturale e non pubblicano più foto che non siano ritoccate sui social media.
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Peso
Poiché lo standard di bellezza impone di essere magri e con le curve, seguire una dieta è generalmente comune tra le donne giapponesi.
In Giappone esistono tre tipi di peso ideale, basati sull’indice di massa corporea (BMI):
- Peso standard (標準体重 hyoujuntaiju)
- Peso “della bellezza” (美容体重 biyotaiju)
- Peso “di Cenerentola” (シンデレラ体重 shinderera taiju)
OFFICIAL STANDARD BMI BY WHO | 18.5-24.9 |
---|---|
BMI per il peso standard | 22 |
BMI per il peso “della bellezza” | 19-20 |
BMI per il peso “di Cenerentola” | 18 |
CURIOSITÀ || Il nome, peso di Cenerentola, si basa sull’idea che Cenerentola fosse una donna talmente leggera da non rompere le scarpette di cristallo e che poteva essere facilmente sollevata dal principe.
Pertanto, il peso di Cenerentola induce a pensare che essere sottopeso sia sinonimo di bellezza, il che può diventare uno standard tossico, soprattutto per gli adolescenti.
I post con tabelle come quelle qui sotto, sono molto diffusi sui social media per portare le donne a essere sempre più magre.
altezza | Peso standard | Peso “della bellezza” | Peso “di Cenerentola” |
---|---|---|---|
158cm (altezza media) | 54.9kg | 47.4kg | 44.9kg |
Chiudiamo così il nostro articolo sugli standard di bellezza giapponesi.
Cosa ne pensi di questi canoni? Parliamone nei commenti!
Se ti interessa l’argomento della bellezza in Asia, ti consigliamo anche questi articoli:
Bellezza in Giappone | Domande Frequenti
Quando si è iniziato a usare il trucco in Giappone?
Dopo la fine del periodo Kamakura (1185–1333), il trucco si diffuse anche tra le masse.
Quali sono i canoni di bellezza giapponese?
I canoni di bellezza in Giappone sono cambiati negli anni. Attualmente, alcuni dei canoni più diffusi sono la pelle bianca, figura esile e occhi grandi con doppia palpebra.
Cos’è il Gyaru?
Gyaru ha diverse varianti, ma tutte completamente opposte al classico standard del trucco naturale su pelle bianca.
Cos’è il “peso di Cenerentola”?
Il nome, peso di Cenerentola, si basa sull’idea che Cenerentola fosse una donna talmente leggera da non rompere le scarpette di cristallo e che poteva essere facilmente sollevata dal principe.
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